La Polizia al servizio del cittadino

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In merito all’ occupazione delle Università Berlusconi si è espresso dapprima in termini durissimi; poi si è smentito, usando toni per lui inusuali; infine ha definito “ facinorosi “ coloro che manifestavano in piazza.

Questi atteggiamenti contrastanti sono stati interpretati da tutti, in bene ed in male, nell’ ottica di quelle specifiche caratteristica di comunicatore che concordemente gli si riconoscono.

Ci auguriamo comunque che l’impiego delle Forze dell’ Ordine contro i manifestanti, non ci sia mai, anche perché precise prerogative appartengono al Ministro dell’Interno ed al Capo della Polizia.

Ciò non toglie che creino preoccupazione e disagio il modo in cui lo stesso si è espresso e lo stile, chiamiamolo pure così, con cui sembra interpretare il ruolo delle Forze di Polizia.

Sarebbe davvero un fatto grave un intervento contro studenti, professori e genitori che democraticamente e in massa manifestano il proprio dissenso nei riguardi di un decreto che decide risposte semplificate a problemi complessi.

Tra le Forze dell’Ordine esiste da tempo una notevole scontentezza non perché esse siano costituite da fannulloni , come asserisce il Ministro Brunetta, ma perché, come più volte denunciato dai Sindacati delle Polizia di Stato, esse non sono poste in condizione di soddisfare le motivate aspettative dei cittadini.

I loro compiti sono stati spesso sottovalutati o confusi con quelli ben diversi dei militari e sono loro attribuite inefficienze di cui non sono responsabili ma che derivano da carenze strutturali e dalla mancanza di uomini e mezzi o, peggio, dal cattivo impiego e distribuzione degli stessi.

Scuola e sicurezza, i due settori più colpiti dai tagli governativi, paradossalmente verrebbero a trovarsi contrapposti, su di un terreno reso sensibile che potrebbe diventare di scontro.

La legge di riforma della Polizia di Stato, tuttora in vigore, è nata dalla volontà dei poliziotti e dei cittadini che hanno creduto possibile un rapporto costruttivo; i suoi valori non possono essere stati annullati da quel dannato tsunami che è il G8.

La situazione non può quindi essere affrontata secondo criteri di repressione e, da parte di tutti, Istituzioni e Partiti compresi, è necessario il convincimento che le Forze di Polizia abbiano un unico ”padrone“ : la legge e, in particolare, la Costituzione. Da parte del Governo sarà comunque più semplice ed intelligente ritirare il decreto relativo alla scuola e cercare insieme a chi vive i problemi scolastici quel denominatore comune che potrà almeno in parte conciliare necessità ed aspettative.